Memphis Egitto, l'antica capitale del Basso Egitto, ha un'influenza duratura sulla storia e la cultura dell'antico Egitto.
Situata strategicamente vicino al Cairo moderno e a Giza, questa città un tempo fiorente sorgeva sulle rive del Nilo, fungendo da centro politico e religioso per millenni.
La sua importanza nell'antichità si riflette nei numerosi siti archeologici e manufatti che continuano ad affascinare visitatori e studiosi.
Questo articolo esplora la ricca storia di Memphis, nota anche come Menfi in italiano, e il suo significato religioso nell'antico Egitto.
Si concentra sui principali siti archeologici della zona, compreso il Museo all'aperto di Memphis, e esamina il legame della città con le famose piramidi.
Inoltre, offre consigli pratici per chi desidera visitare questo luogo storico, permettendo ai viaggiatori di immergersi nell'atmosfera dell'antico Egitto e apprezzare l'eredità duratura di Memphis.
La storia di Memphis Egitto, conosciuta anche come Menfi, è profondamente intrecciata con le origini della civiltà egizia.
Questa antica città ha avuto un'influenza duratura sulla storia e la cultura dell'antico Egitto, fungendo da centro politico e religioso per millenni.
La fondazione di Memphis risale a circa 5000 anni fa, intorno al 3100 a.C.
Si attribuisce la sua creazione al faraone Narmer, noto anche come Menes, della I dinastia egizia.
Narmer è considerato l'unificatore dell'Alto e del Basso Egitto, e la scelta di Memphis come capitale simboleggiava questa unificazione.
La città sorgeva strategicamente alla punta del Delta del Nilo, in una posizione che permetteva di controllare sia l'Alto che il Basso Egitto.
Nei suoi primi anni, Memphis era conosciuta come "Inebu-hedj", che significa "le mura bianche".
Questo nome faceva probabilmente riferimento alle mura del grande tempio o del palazzo reale, costruiti con mattoni imbiancati a calce.
La città divenne rapidamente il centro del potere e dell'autorità dei faraoni, che regnavano sull'intero regno da questo luogo.
Memphis Egitto aveva un'importanza religiosa fondamentale nell'antico Egitto, fungendo da centro spirituale e culturale per millenni.
La città era considerata un luogo sacro, dove il divino e il terreno si incontravano, influenzando profondamente la vita quotidiana e le credenze degli antichi egizi.
Il dio più importante venerato a Memphis era Ptah, considerato il creatore dell'universo e il patrono degli artigiani.
Ptah aveva un'influenza duratura sulla teologia egizia e la sua importanza si rifletteva nell'architettura e nell'arte della città.
Il Grande Tempio di Ptah a Memphis era uno dei tre templi più importanti dell'antico Egitto, insieme a quelli di Ra a Eliopoli e di Amon a Tebe.
Oltre a Ptah, Memphis era sede di culto per altre divinità importanti.
Tra queste c'era Hapi, il toro sacro considerato l'incarnazione vivente di Ptah. Hapi risiedeva nel tempio di Hut Ka Ptah a Memphis e fungeva da oracolo.
La triade divina menfita comprendeva Ptah, sua moglie Sekhmet (la dea leonessa) e il loro figlio Nefertum (il dio dei profumi).
Questa triade rappresentava diversi aspetti della creazione e del potere divino.
Il centro religioso di Memphis era dominato dal Grande Tempio di Ptah, un complesso imponente che rifletteva l'importanza del dio nella città.
Sebbene oggi rimangano poche tracce di questo tempio, le descrizioni antiche suggeriscono che fosse una struttura maestosa e di grande importanza per la religiosità egizia.
Oltre al tempio principale, Memphis Egitto ospitava numerosi altri luoghi di culto.
Il Serapeum, un complesso di corridoi sotterranei a Saqqara, era dedicato alla sepoltura dei tori Api, considerati manifestazioni viventi di Ptah.
La vasta necropoli di Saqqara, che serviva Memphis, è una testimonianza della profonda connessione tra la città e il culto dei morti.
Questa area sacra comprendeva mastabe, piramidi e tombe elaborate, riflettendo la complessità delle credenze egizie sull'aldilà.
L'importanza religiosa di Memphis si estendeva oltre i confini della città.
Il suo ruolo come "bilancia delle Due Terre" la rendeva un punto focale per l'unità spirituale dell'Egitto, collegando le tradizioni religiose dell'Alto e del Basso Egitto.
Uno dei reperti più impressionanti di Memphis è il colosso di Ramesse II, una gigantesca statua in pietra calcarea del famoso faraone.
Questa statua colossale, lunga circa 10 metri nonostante manchi dei piedi, è un esempio straordinario dell'arte egizia dell'epoca ramesside.
Il colosso fu scoperto nel 1820 dall'esploratore italiano Giovanni Battista Caviglia, sepolto nei pressi del cancello meridionale del tempio di Ptah.
Si ritiene che in origine facesse parte di una coppia di statue poste all'ingresso del tempio.
Oggi, il colosso è esposto in posizione sdraiata all'interno di una struttura appositamente costruita nel centro di Mit Rahina.
La statua mostra Ramesse II nell'atto di muovere un passo, con il busto e la testa fieramente eretti e le braccia rigidamente lungo i fianchi.
Il faraone indossa il tipico copricapo nemes, sormontato dalla Doppia Corona dell'Alto e del Basso Egitto.
La straordinaria bellezza di quest'opera risiede nella cura meticolosa dei dettagli, con tutte le forme dell'anatomia umana cesellate con somma maestria.
Un altro reperto notevole di Memphis Egitto è la sfinge di alabastro, considerata la più grande scultura in alabastro dell'antico Egitto.
Questa imponente statua, alta 4 metri, lunga 7 e pesante circa 80 tonnellate, fu scoperta nel 1912 durante gli scavi vicino al tempio di Ptah.
La sfinge di alabastro risale probabilmente alla XVIII dinastia, tra il 1700 e il 1400 a.C.
Il suo significato è ancora avvolto nel mistero, poiché non presenta iscrizioni che indichino a quale faraone sia dedicata.
Alcuni studiosi, basandosi sui tratti del volto, ipotizzano che possa essere stata dedicata al faraone Amenhotep II o alla regina Hatshepsut.
Questa magnifica scultura rappresenta una figura mitologica con corpo di leone e testa umana, un simbolo di potere e protezione nell'antico Egitto.
La sfinge era probabilmente posta all'ingresso del tempio di Ptah per proteggere gli spazi sacri.
Memphis, un'antica città dell'antico Egitto, situata vicino all'attuale Cairo, è conosciuta oggi come Mit Rahina in arabo.
Mit Rahina si trova nella regione del Basso Egitto, a sud del Delta del Nilo, e rappresenta il sito archeologico dell'antica città di Memphis.
Memphis fu un'importante città egizia durante l'Antico Regno e servì come capitale dell'Egitto per diversi periodi della storia egizia.
Oggi, Mit Rahina è un sito archeologico che conserva resti importanti come statue, templi e altre strutture antiche che testimoniano l'importanza storica di Memphis nell'antico Egitto.
Menfi, un'antica città dell'Antico Regno d'Egitto situata vicino all'attuale Cairo, è generalmente identificata con il moderno sito archeologico di Mit Rahina, che si trova nelle vicinanze dell'attuale villaggio di Mit Rahina.
Mit Rahina è il sito archeologico che ospita i resti dell'antica città di Memphis, che fu un'importante capitale dell'Antico Regno e un centro culturale ed economico nell'antico Egitto.
Quindi, Menfi corrisponde all'antica città di Memphis Egitto, il cui sito archeologico è rappresentato oggi da Mit Rahina.
Per raggiungere il sito, ci sono diverse opzioni:
Tour organizzati: Molti visitatori optano per escursioni di un giorno dal Cairo. Questi tour spesso includono il trasporto e la visita guidata a Memphis e Saqqara.
Veicolo privato: È possibile noleggiare un'auto con autista per una maggiore flessibilità nella pianificazione della visita.
Trasporto pubblico: Sebbene meno comune, è possibile raggiungere Memphis utilizzando i mezzi pubblici dal Cairo, ma questa opzione richiede più tempo e pianificazione.
La vicinanza di Memphis al Cairo e a Giza rende possibile combinare la visita con altri siti importanti come le Piramidi di Giza o il Museo Egizio del Cairo.
Il clima di Memphis Egitto è simile a quello del Cairo e di Giza, con estati molto calde e inverni miti.
Per evitare il caldo afoso, il periodo migliore per visitare Memphis è tra marzo e aprile o tra ottobre e novembre.
Durante questi mesi, le temperature sono più piacevoli, rendendo le escursioni nei siti archeologici meno faticose.
Se sia interessate principalmente a esplorare le necropoli e i siti archeologici, potreste considerare una visita tra novembre e febbraio.
In questo periodo, le temperature più fresche rendono le escursioni all'aperto più confortevoli, soprattutto nelle zone desertiche circostanti.
Per rendere la tua visita a Memphis confortevole e sicura, ecco alcuni elementi essenziali da portare con sé:
Acqua: Le temperature possono essere elevate, quindi è fondamentale rimanere idratati.
Protezione solare: Un cappello a tesa larga, occhiali da sole e crema solare ad alta protezione sono indispensabili.
Scarpe comode: Il sito archeologico può essere sabbioso e irregolare, quindi scarpe robuste e comode sono essenziali.
Abbigliamento adeguato: Indossate abiti leggeri e comodi che coprano spalle e ginocchia, rispettando la cultura locale.
Macchina fotografica: Per catturare i magnifici reperti come il colosso di Ramses II e la sfinge di alabastro.
Denaro contante: Alcuni siti potrebbero non accettare carte di credito per l'acquisto dei biglietti.
Ricorda che Memphis e le sue necropoli, inclusa Saqqara, fanno parte di un unico sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Una visita ben pianificata ti permetterà di apprezzare appieno l'importanza storica di questa antica capitale dell'Egitto e il suo legame con il Nilo e le piramidi circostanti.
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